La Val di Funes, con le sue malghe incorniciate dalle Odle, è la prima destinazione “Slow Food Travel” dell’Alto Adige
È un'immagine famosa in tutto il mondo: la Chiesetta di San Giovanni in Ranui si staglia sui prati alpini, con l'imponente scenario del Gruppo delle Odle a fare da sfondo. Ci troviamo in fondo alla Val di Funes, da dove si sale verso Malga Zannes con il suo Dolomites UNESCO Info Point. Quest'area è il punto di partenza per escursioni, tour in montagna, magnifiche esperienze nella natura e divertenti discese in slittino.
Tra le mete più apprezzate ci sono le malghe della Val di Funes, come il Rifugio delle Odle, che invita a slittare al chiaro di luna, la Baita di Zannes, a pochi minuti a piedi dal parcheggio, e ancora Malga Glatsch e Malga Gampen, nota per i "Buchteln", dolci lievitati fatti in casa e serviti caldi con salsa alla vaniglia.
La Val di Funes si trova nel Parco Naturale Puez-Odle, un'area in cui si rinvengono anche i geodi di Tiso, esposti nel Museo Mineralogico di Tiso. In estate, potrai andare tu stesso alla ricerca di queste particolari formazioni rocciose, viola all'interno, insieme a un collezionista di minerali. Anche Reinhold Messner è originario della valle dolomitica di Funes: ha maturato le sue prime esperienze alpinistiche sulle cime delle Odle e oggi è cittadino onorario del comune. La valle si estende da Malga Zannes, attraversa sei piccoli paesi e arriva fino alla sua confluenza nella Valle Isarco, a nord di Chiusa.
In qualità di membro della rete "Alpine Pearls", Funes punta sulla mobilità dolce. Qui potrai combinare divertimento e natura con tour in e-bike, escursioni guidate per ammirare l'alba, diverse piste naturali per slittino e il sentiero naturalistico di Zannes, battuto anche in inverno.
I punti di partenza sono raggiungibili con i mezzi pubblici. Anche le proposte culinarie non mancano, perché Funes è la prima destinazione "Slow Food Travel" dell'Alto Adige. Questo approccio si riflette in eventi come la Festa Slow Food Travel, che celebra la varietà regionale, e nelle proposte dei rifugi. Qui i prodotti locali vengono trasformati in piatti autentici che uniscono la cultura contadina al piacere della tavola. Tra i progetti dei "Presìdi Slow Food" rientra anche il sostegno agli allevatori di bestiame Grigio Alpina e della razza ovina "Villnösser Brillenschaf".
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