La remota Vallelunga con i suoi pendii ricoperti di larici si estende fino alle malghe ai piedi dell’imponente Palla Bianca
Da Curon Venosta presso il Lago di Resia si dirama la strada che conduce a Vallelunga (Langtaufers). È una frazione del comune di Curon Venosta, ma anche una valle a sé stante con diversi piccoli agglomerati di masi disseminati lungo la strada. Ripidi pendii ammantati di larici e cime spesso innevate caratterizzano questa zona al confine con l'Austria. La strada prosegue fino al suo termine, il piccolo abitato di Melago e il parcheggio per escursionisti.
Dopodiché è possibile avanzare soltanto a piedi. In lontananza, la Palla Bianca veglia sulle malghe. Da qui partono magnifici itinerari in estate e piste di sci di fondo in inverno. Un'escursione sul Sentiero Didattico di Vallelunga conduce fino al margine del ghiaccio perenne. I sentieri, ad eccezione di quello del ghiacciaio, sono percorribili anche quando la neve ricopre la zona. Data l'altitudine della Vallelunga, qui la neve può rimanere da inizio autunno fino a inizio estate.
La Malga di Melago, Malga dei Buoi, o Ochsenbergalm, e Maseben sono alcuni dei luoghi suggestivi di questo paesaggio d'alta montagna. Maseben, tra l'altro, non è solo un rifugio che serve piatti altoatesini, ma in passato era un'area sciistica e oggi è l'unico osservatorio astronomico nella parte occidentale dell'Alto Adige. La Vallelunga è dedita al turismo dolce.
Slitte trainate da cavalli attraversano la neve e le piste da fondo si snodano nel paesaggio invernale fino alla Malga di Melago. Fanno parte del comprensorio transfrontaliero Venosta Nordic e sono sede della gara La Venosta ITT. Una curiosità: la formazione rocciosa ai piedi della Cima Termine, alta circa 2.600 metri, è chiamata "Krampusloch" (Buco del Diavolo). La sua forma, che ricorda una figura umana, assume una colorazione particolare grazie alla crescita di alghe e licheni.
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